Tre

L'amica, l'amante e la slave si fondono sempre di più tra loro e i confini sono sempre più indefiniti.
Per assurdo sono partita prima come slave. Lui ordina e io eseguo. È così semplice e naturale che non necessita di un pensiero coerente. "Indossa quel vestito" basta solo cercarlo nell'armadio.
"Non mettere gli slip" basta non cercarli nel cassetto.
È così facile, come respirare.
Quasi naturale.
Lascio il controllo in mano a lui e sono a posto. Lui desidera, io lo accontento e lo voglio felice. E se mi dice che sono stata brava, di scegliere un premio, non so che scegliere. Un giorno insieme? Una cosa nuova a letto? Un braccialetto col suo nome? Sì, questo va bene, perché sono le catene da schiava che mi ricordano che sono sua, come se potessi dimenticarlo.
A volte è possessivo.
Mi piace che non voglia che cerchi altri dom e mi piace che lo dica.
A volte invece mi dice "vai, fatti tentare, vediamo se torni". E non so se dirgli "ok, vado" per fargli vedere che invece resto. O dimostrargli che resto e basta. Chissà cosa si aspetta quando me lo dice? Forse non lo sa nemmeno lui. Forse è l'ennesima prova di fedeltà che fa... non so se le supero sempre brillantemente.
L'amica invece lo ascolta.
Lo ascolto, un pò slave, un pò confidente. Chissà perché lo capisco, forse perché abbiamo avuto un percorso molto simile e diverso allo stesso tempo. Avrei potuto essere lui, ma io ho scelto me, a un certo punto. Lui no. Lui si sceglie quando scappa di casa e va da Lei, da me, da qualsiasi altra persona possa farlo sentire meno solo, con la sua oscurità.
Sono presuntuosa se penso che lui abbia bisogno di me per questo? Perché con me è vero. Se vivi sempre nella menzogna, la verità ti rende libero. So che ama Lei, ma la libertà di parlare a ruota libera lo attira a me.
E lui parla. Poi si scusa, perché pensa di essere pesante.
Non capisce che mi piace ascoltarlo. Ha una bella voce. Ha una "z" strana, lo rende più umano. Perché non puoi essere sempre perfettamente uomo e solido, a volte inciampi. Quella "z" mi ricorda che è vero. E lo ascolto.
Guardo le foto delle donne che sente, le commentiamo insieme. Bella, stupida, antipatica, sexy, troppo magra, troppa grassa, belle tette.
Come due amici al bar.
E ridiamo.
L'amica non pensa che poi a un certo punto lui ci farà sesso. L'amica non ha problemi a pensare che quando lui va da Lei, la ama, fa le cose di una coppia normale, ci mangia, ci parla.
Perché non è un problema, perché se lo fa stare bene, è giusto. Perché Lei fa parte di lui.
Ho sorriso quando mi ha mentito su questo.
Ha detto all'amica di un problema che ha avuto con Lei, che si sarebbero visti il martedi, ma all'amante ha mentito, ha detto che ha lavorato. Penso che anche lui confonda l'amica e l'amante, a volte. O forse ha paura di farmi stare male, poi però all'amica parla e si dimentica.
Poi c'è l'amante. L'amante è la parte più difficile. Perché quando sono con lui mi sento unica e speciale. Il mondo sparisce e restiamo solo noi, nudi in un attimo, sempre.
Parliamo di sesso, di quello che vogliamo fare.
Parliamo di cose a 3-4. E gli chiedo come funziona.
Poi penso.
E vederlo baciare una davanti a me? Vederlo fare l'amore con un'altra come fa con me?
Sarebbe solo sesso?
In fondo anche lui non lo sa, a rovescio, come sarebbe per lui.
Ha detto di aver giocato così... ma mai con Lei, quindi non sa come sarebbe vedere qualcuno che ti sta a cuore con qualcun altro. Quindi non ha saputo dirmelo. Hanno giocato ma non erano vicini, non si vedevano.
Sembra così strano pensare di farlo, ma anche di non farlo. Con lui sarebbe perfetto perché lui è lui, con lui non mi sento giudicata.
Ma lui è lui.
Lui tocca una donna ed è il paradiso. Lo sto servendo su un piatto d'argento a un'altra che lui preferirà a me?
Possibile.
Ma in fondo...
Lui non è mio, questo lo so.
Lui è il vento.
Lui non è di nessuno.
Chi ha pensato di possederlo lo ha perso.
Io non voglio possederlo.
Voglio esserci per lui, nella sua vita. E voglio che lui sia nella mia.
Ma l'amante... fa fatica a non sentirsi unica. È così facile dimenticarlo, quando dopo un orgasmo potente mi sdraio su di lui e mi abbraccia. Quel momento, in cui mi tiene stretta. Sono sua più che mai.
Non lo guardo, mi volto dalla parte opposta, chiudo gli occhi. Così anche lui non vede me. Chiusa, a sentire solo il suo corpo sotto il mio, pelle contro pelle, lui che mi stringe. Col bisogno di stare li e di stare lontanissimo contemporaneamente. Perché se sto lì, attaccata a lui, come si fa a tirare il freno a mano?
Come si fa a tirare il freno quando ti colpisce dentro così in profondità?
Mi divido in questi 3 ruoli.
Di continuo.
Sono 3 contemporaneamente o sono 1, dipende dai momenti.
Mi piace ogni ruolo che ho.
Non so se me li ha dati lui o se li ho scelti io, se sono capitati o se sono stati decisi.
Non rinuncerei a nessuno dei 3. L'amante ama, l'amica tira il freno a mano, la slave obbedisce. Un equilibrio continuo.
È arrivato come un tornado, me lo aveva detto. Non ero pronta. Ma anche sapendolo era impossibile prepararsi.
Non è un tornado brutto, che scoperchia case e distrugge città. È un tornado che oggi, consapevole, tornerei a scegliere. Perché ad oggi mi ha portato solo cose belle.
Mi ha portato sorrisi, orgasmi, fantasie erotiche... mi fa sentire bella, importante e scelta. Che importa se non sono nessuna di queste cose?
Importa come una persona ti fa sentire.
E lui mi fa sentire felice.